24.4.15

Justified. E quattro. Più organizzata della terza, bella più o meno come tutte


Sono completamente innamorato perso di Justified, lo sai. Posso incaponirmi a guardare altre serie tv, anche con un certo trasporto, per carità, ma gira che ti rigira è solo con Justified che il culo non si alza più dalla sedia.

Ho carpito gli ingredienti segreti della serie. Anche se con quattro stagioni alle spalle è stata più una conferma, in realtà.
  1. Justified mette in mostra personaggi sempre memorabili.
    Anche la comparsa più misera o stupida ti rimane in testa.
  2. Justified, i dialoghi. I migliori che trovi in circolazione (e qui,
    ne avevamo già parlato, è risaputo, il merito sta nel fatto che
    tutto parte da Elmore Leonard).
  3. Justified propone intrecci e trame incesellati alla perfezione.
    Nell'80% dei casi si sfiora il classico orologio svizzero.
  4. Justified ama contraddire il tuo "pensiero facile". Quello che
    tu pensi possa accadere, semplicemente non accade. Mai.
  5. Justified, come già noto, può contare su caratteristi e interpreti meravigliosi. Su tutti, naturalmente, un Timothy Olyphant e
    un Walton Goggins in stato di grazia e sempre più calati nella parte.

Nella quarta stagione ci trovi più o meno le stesse cose delle precedenti, solo più cariche di rancore. Tutte le facce sono più contrite e rugose in una smorfia insofferente. C'è Raylan Givens, naturalmente, e potrebbe già bastare. Ma c'è anche la banda di Boyd Crowder che prende sempre più corpo, la dixie mafia di Miami, i redneck, altra gente spaventosa e c'è il Kentucky (che senza quello si andava poco lontano).



Solo che ora tutto ruota intorno ad un solo nome. Chi è Drew Thompson? Sembra fosse un losco figuro affaccendato con storie di droga. E non importa se è morto da più di trent'anni, ora tutti lo cercano. E solo pronunciarne il nome, sembra cosa assai pericolosa. Ci sono morti a go-go. Parecchi personaggi, anche di primo piano, raggiungeranno i verdi pascoli del cielo. Colpi di scena come se piovesse. E un episodio finale epico, intitolato "Ghosts", che corre sul filo del rasoio e che si chiude sulle note malinconiche della bellissima You'll never leave Harlan Alive di Darrell Scott.

Se non è un grandioso western questo...

Ci sono picchi altissimi, in questa quarta stagione (come in tutte le altre). Tra tutti, il rapporto tra Raylan e suo padre Arlo, la pericolosa marcia di Boyd verso il potere, il placido passaggio di Ava verso il lato oscuro. Figure nuove prendono sostanza e si aggiungono al teatrino, come Colton Rhodes, vecchio commilitone di Boyd ai tempi della guerra e oggi suo nuovo braccio destro affetto da qualche problemuccio con le droghe, oppure il goffo e impacciato ausiliare di polizia Bob Sweeney.

Altri personaggi, invece, si rafforzano. Il collega di Raylan, Tim Gutterson, ex militare e tiratore scelto reduce dalle recenti guerre (è un personaggio che probabilmente reggerebbe da solo una serie tv), la principessa di Boyd, Ava Crowder, con il suo pericoloso incedere di cui ti dicevo più sopra, o lo scheriffo Shelby Parlow, destinato qui a divenire un pilastro fondamentale.


Inutile che mi dilunghi oltre. Justified è come una donna che io potrei amare tantissimo ma che a te potrebbe non dire molto. Sappi solo che ti stai perdendo un grande spettacolo assai gustoso.

Adesso però ho paura. Mi sto inesorabilmente avvicinando alla sesta stagione. L'ultima. In America è appena terminata tra gli applausi di pubblico e critica. Come faccio a convincermi che c'è davvero una fine a questa cosa?
Ho paura di non ritrovare più quelle ore di svago. E che guardando altre serie tv, il culo non riesca più a stare seduto al suo posto. Che tristezza.





2 commenti:

CyberLuke ha detto...

..."come una donna che io potrei amare tantissimo ma che a te potrebbe non dire molto"..

Ormai ho concluso che le serie TV sono più personali di un profumo o di una cravatta.
Persino all'interno dei sostenitori di una stessa serie, ci sono fazioni diverse attartti da cose diverse in quella specifica serie.
Me ne sono fatto una ragione.

Non ho mai visto uan sola puntata di Justified, ma – penso – sono sempre in tempo.
Negli ultimi tempi ho dato chance a parecchia roba che vanta milioni di fans (Son of Anarchy, Nip/Tuck, GoT, Mad Men) senza essere preso da nessuna di queste, minimamente.
Poi incappo in qualcos'altro, magari per sbaglio, e ne sono rapito.
Chissà, potrebbe accadere con questa. ;)

LUIGI BICCO ha detto...

E' esattamente così che vanno le cose, caro mio. Ma più che "farmene una ragione", mi sono detto che forse è meglio che sia così.
Insomma... tutti i fan di Game of Thrones mi impalerebbero vivo se sapessero quanto ho trovato davvero noiosi i primi episodi di quella serie (e che poi ho quindi abbandonato per sempre:)

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