28.7.15

Ri-Trent e sarai più fortunato (ma non solo)

Niente. Non c'è gara, non c'è paragone. Parlo delle storie della Regia Guardia canadese Philippe Trent, scritte da Rodolphe e disegnate da Leo. Dell'edizione in bianco e nero formato bonelli delle Edizioni RW ti avevo ampiamente parlato qui e qui, elogiandone poesia e ritmi.


La questione è che dopo i primi due numeri presi in edicola, non ho più visto i successivi troncando esattamente a metà la mia bella collezione. Ora quindi ne sto approfittato per prendere la versione in allegato alla Gazzetta in edicola dalla settimana scorsa (a partire da oggi trovi il secondo numero, il 49° della collana I Capolavori del Western).
Con un euro in più ti becchi la stessa foliazione (due episodi per volume), ma in grande formato e soprattutto a colori.

Come dicevo all'inizio, non c'è gara. Per quanto la RW si sia rivelata impeccabile nella propria, curatissima edizione, qui la differenza la fanno le tavole che respirano a meraviglia e soprattutto dei bei colori sapientemente dosati che non risentono affatto del peso degli anni (la serie è del 1992).
E' un'occasione meravigliosa per non lasciarsi sfuggire un gran bel classico, insomma. Te lo volevo solo dire.


Poi. Dopo Blueberry, Comanche, Mac Coy, Ringo e Trent, dovrebbe toccare ai 5 albi del meraviglioso Cartland firmato da Laurence Harlé e Michel Blanc-Dumont già pubblicato da noi anni fa dalla GP (e poi terminato dalla Cosmo) e poi ancora è il turno di altri due titoli parecchio promettenti come il Chinaman di Serge Le Tendre e Olivier Taduc (5 albi) e l'Ethan Ringler di Denis-Pierre Filippi e Gilles Mezzomo (3 albi).



Da tutto ciò evinco che: 1, la collana in questione diventerà nelle prossime settimane un appuntamento praticamente imperdibile e 2, tenendo conto che a ruota dovrebbe arrivare il Buddy Longway di Derib (in 10 albi), sento di aver fatto bene a terminare (anche qui con il numero due, ma in questo caso volontariamente) la serie pubblicata sempre dalla RW e tuttora in corso di pubblicazione.


Che nessuno me ne voglia, insomma, ma di formati ristretti e in bianco e nero non è proprio più cosa. Hanno già fatto il loro (prezioso) tempo.

5 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Ero poco più vecchio di quanto sia Crepascolino oggi e sapevo leggere quindi da un paio di anni ed il mio tesoro ( il mio tesssoro direbbe il mio amico Gollum ) più prezioso era un Oscar Mondadori nomato Le Follie di Eta Beta costato seicento lire che riproduceva in formato lillipuziano sei classici con il Topo ed il suo bislacco amico. Tra parentesi, sono ancora orgoglioso del fatto che avevo capito che Al Levin ( nome inventato da un giovane Alfredo Castelli nel suo tempo di fanzinaro in braghe corte ndr )era in realtà Floyd Gottfredson. Allora quelle vignette mi sembravano grandi grandi grandi come in un song di Mina. Ho Oscar siffatti con Dick Tracy e Popeye. Sapevo a memoria ogni singola riga di prefaz , comprese le cronologie di Bepi Zancan. E non è stata una infanzia triste.

Oggi il mio formato ideale è il tabloid. Invecchiando e rimbecillendo, comincio a diventare insofferente al colore - bizzarro per chi è cresciuto con i comic books della Corno e Cenisio e soffrendo per le pagine alterne in b/n - ed immagino che mi ritirerò su di un atollo, come Marlon Brando, a leggere tonnellate di volumi Essential della Marvel.
Spero che prima o poi un quotidiano qualsiasi alleghi la ristampa dell'opera omnia di King Kirby in formato Repubblica, pinzato e senza costoletta, rigorosamente in bianco e nero. 'Nuff said.

La firma cangiante ha detto...

Concordo con l'ultima considerazione, sembra proprio che un'altra via al fumetto economico di qualità sia possibile e passa proprio da Gazzetta e da altre proposte Cosmo, il bonellide ristretto e prezioso lascia il passo ad altro (pur essendo sempre ben presente in edicola).

Purtroppo per me è sempre meno frequentabile, 1) perché nelle edicole che frequento io se non segui l'intera collana reperire gli albi è un vero casino (non arrivano), 2) perché la periodicità settimanale è un salasso nonostante i prezzi abbordabili. Ora sto osando sul Ken Parker Mondadori in economica che non posseggo e che lessi tempo addietro solo in piccolissima parte. Poi ci sarebbero cose proposte da Mondadori, e chissà cos'altro. Con rammarico dico che non si può proprio più fare, anche per questioni di spazio :(

LUIGI BICCO ha detto...

@ Crepascolo:
Il formato tabloid è scomodo a letto :)
E leggerei anche io tonnellate di roba in bianco e nero, alle stesse condizioni degli essential della Marvel (carta povera ma prezzo basso e massiccia foliazione).

@ Dario:
Devi trovare la giusta edicola, secondo me. Quando voglio prendere un volume della collana western vado sempre alla stessa. E' in centro e passo di lì spesso, quindi è un caso. Insomma, quando ne hai trovata una che li espone tutte le settimane, ti piazzi lì come un condor e il gioco è fatto (come se uno non avesse altro da fare :D)
Un pensierino all'ultima versione di Ken Parker ce l'ho fatto anch'io. Ma ho lasciato perdere perché ho già la mia bella edizione originale (incompleta) e quella Panini. E poi perché, tirando le somme, tanto economica non è. Visto che è settimanale e viene 3 euro e 50 al pezzo, costa praticamente come quella precendente in volume. Lasuma perde ;)

La firma cangiante ha detto...

Io mi ci sto dedicando perché a parte qualche volume non l'ho mai letta. Una ogni tanto si può fare, si diradano altri acquisti e via, più d'una però non gliela fo...

LUIGI BICCO ha detto...

Se non hai mai letto la serie completa, allora non ne puoi fare proprio a meno. Ken Parker è una roba importante. Il resto può aspettare ;)
Buonissima lettura.

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